Buongiorno ragazzi,

ecco i temi che i giornalisti vi propongono per questa prima settimana di concorso.

Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla della strage di Las Vegas perché è stata la peggiore dell’intera storia moderna dell’America. Cinquantanove morti e cinquecento feriti.

Un pensionato americano, bianco, sessantaquattrenne, ha sparato contro la folla di giovani radunati per un concerto di musica country, dal trentaduesimo piano della sua stanza d’albergo. L’uomo si è poi ucciso, ma nella sua stanza sono state trovate 23 armi da fuoco addirittura potenziate per poter sparare più proiettili contemporaneamente.

Dopo la strage si è riaperto il dibattito sulle armi da fuoco in America: ce ne sono trecento milioni.

Anche da noi in Italia, negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito sul diritto all’autodifesa. Dunque Orsola Riva vi chiede: fino a che punto arriva il vostro diritto alla sicurezza e quando invece il diritto all’autodifesa non rischia di far precipitare il sistema di convivenza civile nel Far West?

Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, vi parla di social network. al ritorno dalla vacanze estive, periodo in cui i social si utilizzano di più, il giornalista ha delle domande da porvi.

Secondo alcuni studi i social ci spingono a parlare sempre con le stesse persone e di argomenti a noi molto familiari, del resto esistono anche social come Quora atti non alla condivisione di immagini ma di domande.

Conoscete questo social network?  State imparando qualcosa sui social? Scoprite sui social cose che prima non sapevate?

Gianluigi Schiavon, per il Quotidiano Nazionale, ricomincia il concorso con il racconto di un’anziana donna, Giuseppa Fattori. La signora ha 95 anni e vive nella provincia di Macerata, è una sfollata del terremoto dell’ottobre 2016. La “nonna Peppina” come la chiameranno in seguito i giornalisti viene ospitata dalle figlie nei paesi limitrofi, ma non è felice: tutta la sua vita l’ha passata a Fiastra e lì vuol continuare a vivere. Si trasferisce in un container senza acqua e senza luce pur di vivere nel posto in cui ha trascorso tutta la sua vita. Le figlie le regalano una casetta pronta nell’agosto 2017, è perfetta e Giuseppa è contenta. La casetta è a norma, ma non ha l’autorizzazione paesaggistica così a metà a settembre viene cacciata dalla casetta ritenuta abusiva. Comincia la storia di Giuseppa, vittima della burocrazia. Viene addirittura fatto un corteo in favore di nonna Peppina, interviene anche la politica, si mobilita persino Salvini. Il 24 settembre la Procura sfratta l’anziana. Di fatto la signora Fattori ora non vive più lì. Vista l’attenzione mediatica posta sul caso la Procura di Macerata fa rientrare la signora in casa, ma solo per pochi giorni. La storia non è ancora finita…

A questo punto Schiavon vi propone di scrivere le vostre riflessioni in merito a una vicenda in cui gli attori sono: una persona vittima del terremoto, la burocrazia, la politica.

La domanda per voi oggi è: l’Italia non è un paese per vecchi?

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