Buon lunedì ragazzi,

ecco i temi che i tre giornalisti hanno deciso di proporvi questa settimana.

Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla di animali pericolosi.

La giornalista questa volta sceglie di partire subito con una domanda: secondo voi qual è l’animale più pericoloso per l’uomo: Il lupo, lo squalo o la tigre? La risposta è: nessuno dei tre.

Secondo uno studio condotto dalla fondazione di Bill Gates ogni anno un milione e mezzo di persone muore per colpa di un attacco di un animale. Se si esclude il mezzo milione di morti per causa umana, cioè morti per guerre e omicidi, per il restante milione di persone morte la “parte del leone” non la fanno lo squalo, il lupo e la tigre.

Decisamente più pericolosi di questi tre animali, infatti, sono gli ippopotami che fanno 500 morti l’anno o i coccodrilli preistorici che fanno mille morti l’anno.

Ma se si vuol passare a numeri consistenti bisogno passare al miglior amico dell’uomo, ovvero il cane, che fa 17 200 morti l’anno trasmettendo all’uomo la rabbia. L’animale che fa più morti in assoluto all’anno è un animale minuscolo, stiamo parlando della zanzara della malaria che fa 830 000 morti all’anno.

Approfittando di questo interessante studio la giornalista vi chiede di fare un gioco per sfatare anche i falsi miti che da sempre circolano sul mondo animale: qual è l’animale che a voi suscita più paura? E perchè?

 

Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, vi parla del mestiere dello startupper.

Dal 2012 le startup sono entrate nel nostro ordinamento giuridico. Si tratta di aziende diverse, che nascono con l’obiettivo di innovare: dalla pizzeria alla società tradizionale rispondo ai bisogni nuovi della società con nuovi servizi.

Operano grazie alle nuove tecnologie e hanno un modo diverso di guardare al mercato e alle altre imprese. Dopo l’università molti giovani provano a intraprendere questo tipo di attività. L’invito del giornalista è anche a guardare a questa possibilità per il futuro, per un lavoro che non è da dipendente e non è in una grande società, ma è da imprenditore. Chi meglio di voi può lanciarsi in questa sfida?

 

Marcella Cocchi, per il Quotidiano Nazionale, vi parla di inciampi dell’intelligenza.

La giornalista vi parla di un fatto di cronaca successo un po’ di tempo fa a Ravenna nel liceo scientifico in cui un preside ha dovuto gestire una situazione particolare. Arrivando a scuola, una mattina, ha trovato una scritta sul muro che diceva “Il preside è gay”. Sul momento l’uomo ha deciso di alzare le spalle e far finta di niente, poi ha cambiato idea e ha scelto di cogliere il pretesto per dare una dimostrazione educativa di come bisogna comportarsi in questi casi.

Sotto la foto della scritta incriminata il Preside Dradi ha postato il seguente messaggio sul suo profilo Facebook:” Ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio liceo l’abbia pensata come a un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come ‘pietra d’inciampo’ per l’intelligenza umana”. Non ha chiamato i responsabili e li ha fatti punire, ma ha dato un messaggio di rispetto verso chi non è omologabile. Anche il termine che ha utilizzato, “pietra d’inciampo”, è particolare. Si tratta dei sampietrini di ottone inventati da un artista tedesco e messi davanti alle porte delle abitazioni dei deportati e uccisi dal nazismo. Sono memo anti discriminazione. Il Preside è stato lodato e anche l’Arcigay ha scritto che il suo è stato un gesto perfetto per mettere un punto a un’offesa che un’offesa non dovrebbe essere. Voi che cosa ne pensate?

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