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Non si finisce mai d’imparare, e uno dei modi più piacevoli per farlo è guardare i migliori documentari prodotti ogni anno. Curati, sagaci e approfonditi possono aiutarci a ripensare a quelle che fino ad ora consideravamo certezze e a porci domande che talvolta riescono a farci cambiare le abitudini di vita.
 
Super Size Me ha vinto nel 2005 l’oscar come miglior documentario raccontando l’esperimento del regista e protagonista Morgan Spurlock: mangiare per un mese solamente da McDonald riducendo i passi giornalieri a 2500 (gli stessi dell’americano medio). Tutto questo sotto il controllo di ben 3 medici, seguito 24 ore su 24 da una telecamera e sottostando ad alcune regole fondamentali. Spurlock ha dovuto mangiare tre pasti Mc Donald’s al giorno, assaggiare almeno una volta ogni opzione dei menu McDonald’s, evitare l’acquisto di qualsiasi cosa non fosse nei menu accettando di prendere il menu Super Size se invitato a farlo. Quello che è successo, vi invitiamo a scoprirlo vedendo il documentario. Siamo certi che vi stupirà!
 

 
Exit through the Gift Shop è il geniale documentario realizzato da uno degli street artist più originali, controversi e unici degli ultimi 20 anni: Banksy. Una vera e propria critica al sistema dell’arte contemporanea, e allo stesso tempo la storia non ufficiale della street art.
 
Searching for Sugarman è un documentario che ha permesso di riportare alla luce una figura unica e davvero peculiare del mondo della musica: si tratta di Sixto Rodriguez, musicista che non ha nulla da invidiare a un personaggio come Bob Dylan dal punto di vista musicale. Le canzoni di questo chitarrista degli anni ’60 sono state per il popolo Sud Africano dei veri e propri inni generazionali che hanno accompagnato la fine dell’Apartheid. Si pensava che il musicista, sparito completamente dalla circolazione dopo due album, fosse morto spettacolarmente durante un concerto. Ma non è così! Per scoprire come il musicista scomparso è stato ritrovato non dovete fare altro che vedere questo documentario.
 

 
Man on Wire – Un uomo tra le torri è uno dei documentari più acclamati degli ultimi anni, uscito nelle sale 2008. Parla di un giovane funambolo, Philippe Petit, che attraversò il vuoto fra le due torri gemelle su una corda e senza alcuna protezione che lo potesse sostenere in caso di caduta dall’altezza di 110 piani. Utilizzando ricostruzioni e immagini di repertorio (i preparativi del più grande crimine artistico del secolo durarono 6 anni) il film è costruito come un thriller che porta all’arresto del funambolo al fine della traversata. Siete pronti per tremare?
 
The Cove è uno dei documentari più coinvolgenti degli ultimi anni: tratta della mattanza di delfini che ogni anno si perpetra a Taiji, in Giappone. I delfini vengono costretti a raggrupparsi in una baia nascosta dove i responsabili dei delfinari di tutto il mondo si recano per scegliere i migliori esemplari da allenare. La pratica, dal punto di vista dell’animale che viene messo in cattività, è di per sé violenta e spiacevole. Se questo non bastasse, i delfini che non vengono scelti sono letteralmente finiti dai pescatori con fiocine e altri strumenti per poterne utilizzare la carne ai fini della vendita. La pratica è rimasta nell’oblio per anni; i pescatori della zona impedivano con qualsiasi mezzo a chiunque fosse interessato a provare cosa stava accadendo l’accesso all’area. Le riprese del documentario, rocambolesche e realizzate grazie ad ingegnosi strumenti, sono durate 5 anni… ed il risultato non potrà che colpirvi!
 

 
Quale di questi film vi è piaciuto di più?

 

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