Testata post Osservatore 14 10 2019

Nicola Saldutti, blogger per il Corriere della Sera, questa settimana vi parla di Arte. A Venezia è conservata, tra le tante opere presenti sul territorio italiano, un’opera in particolare, “L’Uomo Vitruviano”, un disegno che appartiene al genio di Leonardo Da Vinci. L’opera era stata chiesta in prestito dal Louvre e il Ministero aveva dato parere favorevole al prestito ma il TAR, che ha ricevuto nel frattempo un ricorso, ha bloccato l’operazione. Quest’opera che, in un certo senso appartiene all’umanità, per ora resta quindi in Italia. Partendo da questo episodio, il giornalista vi invita a fare una serie di riflessioni sull’arte e sull’appartenenza dell’arte stessa. Secondo voi è corretto che un’istituzione ponga dei divieti di prestito su un’opera d’arte? E al tempo stesso è giusto che un’opera d’arte venga prestata ad un altro paese per far circolare l’arte stessa e l’economia che da questa circolazione scaturisce?

Luca Tremolada, blogger per Il Sole 24 Ore, questa settimana vi parla invece di Tik Tok. Si tratta di un app cinese di videosharing, tra le più scaricate: pochi secondi, di qui il nome dell’app, per registrare dei video che vengono condivisi con altri milioni di utenti. All’interno di quest’app ci sono tantissimi video che valgono circa 7 milioni di fatturato: è senz’altro una delle app del momento. A cosa dobbiamo stare però attenti? Sicuramente ai nostri dati. Che fine fanno le immagini che vengono caricate? Ci sono diversi ipotesi che toccano anche alcune teorie di spionaggio ma se ne sa davvero poco. Per ora sappiamo solo che si tratta di un fenomeno globale che bisogna imparare a conoscere, sia che siate dentro e sia che siate fuori. La domanda che vi pone Tremolada è: che fine fanno secondo voi i vostri dati e le vostre immagini?

Marcella Cocchi, blogger il quotidiano.net, questa settimana vi parla del fenomeno dei “cervelli in fuga”. Trae spunto da un’intervista realizzata dal suo giornale ad una delle più importanti scienziate italiane, Sandra Savaglio, che per tanti anni ha lavorato all’estero e che non molto fa è tornata a lavorare in Italia. Il fenomeno di cui parla la giornalista vede tanti italiani, giovani e non, lasciare l’Italia per andare a lavorare, soprattutto nel campo della Ricerca all’estero. Si calcola che ogni anno 115 mila italiani, che si sono formati qui, spendono il loro patrimonio intellettuale all’estero. Secondo la scienziata intervistata i problemi in Italia sono soprattutto di carattere burocratico e economico: si investe poco. La giornalista vi chiede di provare a raccontare eventuali episodi, avvenuti anche nel proprio piccolo a scuola, di investimenti che non sono stati fatti o di raccontare esperienze di giovani o parenti neo laureati che hanno dovuto lasciare l’Italia per andare a lavorare all’estero: cosa ne pensate di questo fenomeno?

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