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Buongiorno ragazzi! Eccoci con i nuovi temi della settimana.

Orsola Riva, per Corriere della Sera, questa settimana parla di Instagram, genitori e figli. Spesso si parla di foto pubblicate dai giovani che vengono ritenute sconvenienti dai più grandi, ma in questo caso analizziamo la situazione dal versante opposto, ovvero quando sono i genitori a postare foto che potrebbero essere ritenute a posteriori sconvenienti o imbarazzanti da parte dei figli.

 

Per parlarne, prendiamo spunto dalla vicenda legata a Zuckerberg. Il fortunato creatore di Facebook, infatti, dalla nascita della figlia avvenuta qualche mese fa, ha deciso di condividere con il mondo gli scatti che la ritraggono nelle più svariate situazioni, durante il bagnetto e anche travestita da Jedi. Madonna invece ha recentemente postato una vecchia foto di suo figlio ormai adolescente, suscitando le ire di quest’ultimo.

 

Ecco quindi la domanda che vi rivolge la Riva: pensate che sia giusto che i genitori postino le foto dei lori bambini? A voi imbarazzerebbe se i vostri postassero delle foto che vi riguardano online? Allo stesso tempo, questo vi aiuta a pensare di usare un po’ più di prudenza quando postate foto vostre o di vostri amici?

 

 

 

Luca Tremolada per Il Sole 24 Ore vi parla del conflitto in corso tra Apple e il Dipartimento di Giustizia americano, una vicenda senza precedenti in cui per la prima volta tra il cittadino e lo Stato-autorità si inserisce un soggetto privato, in questo caso la multinazionale della tecnologia per eccellenza.

 

L’FBI è entrata in possesso dell’iPhone dell’autore della sparatoria avvenuta in un centro per disabili in California lo scorso dicembre, e ha chiesto ad Apple di creare un backdoor, ovvero una “porta” per poter accedere alle informazioni contenute nel telefonino e ricostruire così gli ultimi mesi della vita del terrorista. L’azienda, tuttavia, si è rifiutata di farlo, in nome della privacy di tutti i cittadini del mondo che utilizzano Apple, e la vicenda è così finita in tribunale.

 

Il conflitto non è semplice ma c’è un colpo di scena: il giorno dell’inizio del processo l’FBI non si è presentata in aula e ha informato che gli agenti sono riusciti ad accedere al contenuto dell’iPhone senza bisogno dell’aiuto della Apple. Per la prima volta il Dipartimento di Giustizia si è rivelato più abile dal punto di vista tecnologico di un produttore di tecnologia.

 

Ciò che Luca Tremolada vi chiede è: sicurezza o privacy? Preferiamo essere più sicuri o difendere il diritto di mantenere i nostri dati protetti?

 

 

 

Gianluigi Schiavon, per Quotidiano Nazionale, vi parla della lotta agli sprechi alimentari. Alla Camera è stata votata una legge che, se entrasse in vigore, renderebbe lo spreco alimentare fuorilegge.

 

La legge risulta necessaria, in quanto nel nostro paese vengono prodotte ogni anno 5,6 milioni di tonnellate di eccedenza alimentare, di cui solo 500 mila vengono recuperate grazie all’impiego di volontari e associazioni. Ma, in che modo questa nuova legge prevede l’abbattimento dell’enorme spreco di cibo? Semplice: incentivi e meno tasse a chi dona cibo invenduto e “family bag” per permettere ai clienti di portare via i propri avanzi nei ristoranti.

 

Gli esperti sostengono però che regolamentare non basti e che sia necessario trasmettere ai ragazzi il valore di ciò che mangiano, attraverso l’insegnamento a scuola dell’educazione alimentare. Voi ragazzi, cosa ne pensate?

 

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