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Buon lunedì a tutti ragazzi!

Come sempre ecco a voi i temi proposti dai giornalisti per la settimana numero ventisei del concorso ilquotidianoinclasse.it. Fatevi sotto!

Orsola Riva per Il Corriere della Sera in occasione della nascita di “Baby Sussex”, il figlio del principe di Inghilterra Harry e dell’attrice afro-americana Meghan Markle, vi chiede il vostro punto di vista sul senso delle monarchie europee.
La nascita del piccolo Archie rappresenta una rottura per la tradizione reale inglese. Già il matrimonio del principe aveva fatto a lungo discutere perché celebrato con un’attrice non nobile e neppure inglese. Il nome scelto per il nuovo nato è simbolico di questa ventata di aria nuova nella aristocrazia inglese. “Archibald Harryson” nella sua versione estesa, è stato battezzato con il suo diminutivo “Archie” e non gli è stato attribuito nessun titolo nobiliare. Ci siamo tutti inteneriti per la nascita di questo bambino soprattutto dopo aver visto le foto con la Regina che gli sorride, ma osservando le vicissitudini dei reali inglesi da un paese come il nostro forse ci si chiede se oggi le monarchie abbiano ancora un senso. Nella sola Europa contiamo almeno una decina di monarchie costituzionali: Spagna, Principato di Monaco, Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca e Norvegia e appunto il Regno Unito.
La giornalista vorrebbe sapere da voi qual è la vostra opinione rispetto a questa mescolanza di tradizione e modernità che troviamo nelle famiglie reali di questi paesi in cui ancora esiste la monarchia. Hanno ancora senso oppure questo circo mediatico è sorpassato e rappresenta soltanto una spesa inutile a carico dei contribuenti?

Luca Tremolada per Il Sole 24Ore trae spunto dalla vicenda legata al Salone del Libro di Torino e dell’apertura di uno stand di una casa editrice di stampo fascista, vicina a Casa Pound, all’interno della manifestazione. Tra i testi presentati in fiera, un libro che parla del vice premier Matteo Salvini ha scatenato le ire di molti intellettuali che hanno deciso di non partecipare al Salone come per esempio l’autore di fumetti  Zerocalcare. Proviamo a ragionare a mente fredda. Il Salone del Libro di Torino è un evento privato e quindi gli organizzatori sono liberi di invitare chi vogliono. In Italia però esiste anche un reato di apologia del fascismo per cui qualsiasi richiamo allo storico partito fascista viene severamente punito dalla legge. Quello che non molti sanno è che questa casa editrice era presente al Salone anche l’anno scorso pur non avendo destato tutto questo “rumore”.
Tenendo ben presente che l’ideale secondo il giornalista sarebbe combattere il fascismo con le armi della democrazia e quindi dando a tutti la possibilità di  parlare, protestare e dire quello che pensano, il punto della questione è: secondo voi, a prescindere dalla vicenda legata al Salone del Libro, esiste un pericolo fascista? Nelle vostre scuole sentite che c’è una presenza che richiama l’ideologia fascista? Esistono davvero i fascisti all’interno delle scuole? 

Marcella Cocchi di Quotidiano.net vi fa riflettere partendo dalle parole del capo della Polizia Postale, Nunzia Ciardi, agli studenti che incontra nelle scuole ” fatevi sempre delle domande e ricordatevi che una foto messa online è regalata alla rete per almeno 10 anni”. Secondo uno studio recente dell’università La Sapienza di Roma 8 ragazzi su 10 ritengono che offendere in rete o sui social sia meno grave che offendere di persona. Un fenomeno allarmante che sta prendendo invece prendendo piede in questo periodo è il revenge porno (letteralmente “porno vendetta”) che fa riferimento a chi diffonde in rete foto o messaggi intimi, soprattutto legati a relazioni precedenti. È un fenomeno democratico, sottolinea la giornalista, che colpisce sia i vip, come la giornalista sportiva Diletta Leotta, o persone comuni come Tiziana Cantone che si è suicidata a 31 anni dopo che aveva visto diffuse su Internet le sue foto intime. La sociologa Silvia Semenzin, intervistata da QN, è diventata il volto del revenge porno e va nelle scuole a parlare e a sensibilizzare i ragazzi sul tema.

Voi che cosa ne pensate di questo fenomeno? Vi è mai capitato che una vostra foto privata venisse divulgata e condivisa con altre persone a cui non era diretta? Che effetto vi ha fatto?

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